Le campane del Duomo di Pavia

Pubblicato giorno 2 luglio 2025 - In home page

 

Pavia, Cattedrale di Santo Stefano e Santa Maria Assunta nota come Duomo di Pavia Concerto di 8 campane in Do3 (Giovanni, Alcide e Calisto Crespi 1891) Do4 -33/100 Si3 -41/100 La3 -13/100 Sol3 -6/100 Fa3 -20/100 Mi3 +2/100 Re3 -19/100 Do3 -20/100 Suonate a festa con le cordette al termine dei lavori di consolidamento del campanile Sull’area dell’odierno duomo sorgevano in passato le cattedrali gemelle di Santo Stefano e Santa Maria del Popolo, fondate tra il VI e il VII secolo quando Pavia era capitale del Regno longobardo. Le due chiese furono ricostruite in forme romaniche a partire della seconda metà del XI secolo, come avvenne per le prestigiose basiliche di San Michele Maggiore e San Pietro in Ciel d’Oro. La chiesa di Santo Stefano fu realizzata a cinque navate e fungeva da cattedrale estiva, Santa Maria del Popolo era utilizzata come cattedrale invernale poiché più raccolta, essendo a tre navate. Le due cattedrali, pur essendo ben distinte, formavano un complesso architettonico unico in quanto comunicanti tra loro: si trattava sostanzialmente di un’unica aula a otto navate, che occupava per intero la larghezza dell’attuale piazza Duomo. Le due facciate erano allineate alla torre civica, di cui si ha menzione fin dal 1330. Santo Stefano presentava una facciata simile a San Pietro in Ciel d’Oro, Santa Maria del Popolo aveva una facciata a salienti impreziosita con fasce di mattonelle smaltate. All’interno delle due cattedrali si svolsero importanti celebrazioni, specie durante i soggiorni dell’imperatore Federico Barbarossa. Le due storiche chiese furono progressivamente demolite a partire dal XV secolo, quando fu aperto il cantiere rinascimentale del nuovo duomo. Accantonata l’idea di rinnovare le cattedrali, il cardinale Ascanio Sforza, fratello di Ludovico il Moro, prese l’iniziativa e nel 1488 affidò all’architetto Cristoforo Rocchi il cantiere. Il Rocchi fu affiancato da Giovanni Antonio Amadeo, al quale è attribuitile il progetto, che si avvalse della consulenza di Donato Bramante e Leonardo da Vinci. Il progetto iniziale del Bramante prevedeva un corpo a tre navate, che si intersecavano in corrispondenza della grande cupola ottagonale nel transetto, anch’esso a tre navate. L’architetto intervenne nell’agosto 1488 per risolvere i contrasti tra Rocchi e Amadeo, sorti dopo la posa della prima pietra avvenuta il 29 giugno. Data l’assenza di cave nelle vicinanze di Pavia, la fabbrica del duomo stipulò numerosi contratti con privati di Ornavasso e Crevoladossola. Le pietre erano trasportate sfruttando il fiume Ticino, che dal Lago Maggiore arrivava fino in città. L’abside maggiore fu completata nel 1507 con il marmo di Ornavasso; la prosecuzione del cantiere indusse la fabbriceria ad acquistare nel 1518 tre cave a Crevola. Per agevolare l’afflusso del materiale da costruzione, nel 1522 il duca Francesco II Sforza concesse l’esenzione dal pagamento dei dazi a tutti i trasporti destinati al duomo. Il cantiere della cattedrale proseguì lentamente, poiché alla mancanza di fondi si aggiunsero ben presto gravi problemi strutturali. La cattedrale poté dirsi completa solamente nel 1933, quando furono ultimati i bracci del transetto utilizzando una struttura portante in cemento armato. La cattedrale spicca su tutta l’area circostante grazie alla monumentale cupola in muratura a doppia calotta di 97 metri, inaugurata nel 1885 da Carlo Maciachini. La cupola della cattedrale è la quarta in Italia per dimensione, superata soltanto dalla basilica di San Pietro in Vaticano, dal Pantheon e da Santa Maria del Fiore a Firenze. Il catino absidale è ornato da un’imponente decorazione barocca, posta a protezione della reliquia delle tre spine della corona indossata da Cristo durante la Passione. Le Sacre Spine vengono calate durante la veglia di Pentecoste, sfruttando un’imponente struttura barocca di legno a forma di nuvola che funge da ascensore. A fianco del duomo si trovava la torre civica, edificio medievale sopraelevato nel 1583 da Pellegrino Tibaldi con l’aggiunta della cella campanaria. La torre ospitò anche le campane del duomo, fino al trasferimento di queste ultime sul campaniletto settecentesco. Il 17 marzo 1989 la torre crollò improvvisamente, sbriciolando secoli di storia e uccidendo quattro persone. Il tragico evento portò alla chiusura della cattedrale, riaperta al pubblico solamente il 14 ottobre 2012, e alla cessazione del suono delle campane, poiché la torre campanaria era stata costruita sulle volte in muratura. L’intervento statale del PNRR, sotto la direzione del comune di Pavia, ha portato a un restauro del campanile tra l’estate del 2024 e la primavera del 2025, aumentando la speranza di poter tornare a sentire un giorno il concerto fuso da Crespi nel 1891. Un ringraziamento all’arciprete don Gianpietro.