Indulgenza del Perdono di Assisi

Pubblicato giorno 28 luglio 2019 - Bacheca, In home page

 

dal mezzogiorno del primo agosto sino alla mezzanotte del giorno seguente (2 agosto),

si può lucrare una volta sola l’indulgenza plenaria.

 

CONDIZIONI RICHIESTE:

 

1 – Visita, entro il tempo prescritto, a una

chiesa Cattedrale o Parrocchiale o ad altra

che ne abbia l’indulto e recita del “Padre

Nostro” e del “Credo”.

2 – Confessione Sacramentale.

3 – Comunione Eucaristica.

4 – Preghiera secondo le intenzioni del

Papa (almeno un “Padre Nostro” e un’“Ave

Maria” o altre preghiere a scelta)

5 – Disposizione d’animo che escluda ogni

affetto al peccato, anche veniale.

 

Le condizioni di cui ai nn. 2, 3 e 4 possono

essere adempiute anche nei giorni

precedenti o seguenti quello in cui si visita

la chiesa; tuttavia è conveniente che la Santa

Comunione e la preghiera secondo le

intenzioni del Papa siano fatte nello stesso

giorno in cui si compie la visita.

 

L’indulgenza può essere applicata a se stessi oppure

ai defunti in modo di suffragio, ma non ad altri che siano ancora in vita (norme 3 e 4).

 

 

COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNE L’INDULGENZA DEL PERDONO

 

Una notte dell’anno del Signore 1216,

Francesco era immerso nella preghiera e nella

contemplazione nella chiesetta della

Porziuncola, quando improvvisamente dilagò

nella chiesina una vivissima luce e Francesco

vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla

sua destra la sua Madre Santissima, circondati

da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in

silenzio con la faccia a terra il suo Signore!

Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la

salvezza delle anime. La risposta di Francesco

fu immediata: “Signore, benché io sia misero e

peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e

confessati, verranno a visitare questa chiesa,

conceda ampio e generoso perdono, con una

completa remissione di tutte le colpe”. “Quello

che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli

disse il Signore -, ma di maggiori cose sei

degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la

tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio

Vicario in terra, da parte mia, questa

indulgenza”.

E Francesco si presentò subito al Pontefice

Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia

e con candore gli raccontò la visione avuta. Il

Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche

difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse:

“Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”.

Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non

domando anni, ma anime”. E felice si avviò

verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò:

“Come, non vuoi nessun documento?”. E

Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra

parola! Se questa indulgenza è opera di Dio,

Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non

ho bisogno di alcun documento: questa carta

deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo

il notaio e gli Angeli i testimoni”.

E qualche giorno più tardi, insieme ai Vescovi

dell’Umbria, al popolo convenuto alla

Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei,

voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.

Perdono di Assisi