dal mezzogiorno del primo agosto sino alla mezzanotte del giorno seguente (2 agosto),
si può lucrare una volta sola l’indulgenza plenaria.
CONDIZIONI RICHIESTE:
1 – Visita, entro il tempo prescritto, a una
chiesa Cattedrale o Parrocchiale o ad altra
che ne abbia l’indulto e recita del “Padre
Nostro” e del “Credo”.
2 – Confessione Sacramentale.
3 – Comunione Eucaristica.
4 – Preghiera secondo le intenzioni del
Papa (almeno un “Padre Nostro” e un’“Ave
Maria” o altre preghiere a scelta)
5 – Disposizione d’animo che escluda ogni
affetto al peccato, anche veniale.
Le condizioni di cui ai nn. 2, 3 e 4 possono
essere adempiute anche nei giorni
precedenti o seguenti quello in cui si visita
la chiesa; tuttavia è conveniente che la Santa
Comunione e la preghiera secondo le
intenzioni del Papa siano fatte nello stesso
giorno in cui si compie la visita.
L’indulgenza può essere applicata a se stessi oppure
ai defunti in modo di suffragio, ma non ad altri che siano ancora in vita (norme 3 e 4).
COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNE L’INDULGENZA DEL PERDONO
Una notte dell’anno del Signore 1216,
Francesco era immerso nella preghiera e nella
contemplazione nella chiesetta della
Porziuncola, quando improvvisamente dilagò
nella chiesina una vivissima luce e Francesco
vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla
sua destra la sua Madre Santissima, circondati
da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in
silenzio con la faccia a terra il suo Signore!
Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la
salvezza delle anime. La risposta di Francesco
fu immediata: “Signore, benché io sia misero e
peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e
confessati, verranno a visitare questa chiesa,
conceda ampio e generoso perdono, con una
completa remissione di tutte le colpe”. “Quello
che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli
disse il Signore -, ma di maggiori cose sei
degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la
tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio
Vicario in terra, da parte mia, questa
indulgenza”.
E Francesco si presentò subito al Pontefice
Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia
e con candore gli raccontò la visione avuta. Il
Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche
difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse:
“Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”.
Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non
domando anni, ma anime”. E felice si avviò
verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò:
“Come, non vuoi nessun documento?”. E
Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra
parola! Se questa indulgenza è opera di Dio,
Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non
ho bisogno di alcun documento: questa carta
deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo
il notaio e gli Angeli i testimoni”.
E qualche giorno più tardi, insieme ai Vescovi
dell’Umbria, al popolo convenuto alla
Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei,
voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.